Ieri ho sentito un 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐞 parlare della 𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐍𝐙𝐀. È una di quelle parole che ascoltiamo tante volte, in particolare a Natale, ma che spesso scivola via senza lasciarci nulla. Eppure, più ci pensavo, più ne intuivo la forza e la complessità.

𝐂𝐨𝐬’𝐞̀ 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚? È vedere la luce quando tutto intorno è buio? È desiderare un futuro migliore? È un rifugio o una forza che ci spinge avanti?

𝐋𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐮̀. È quel filo invisibile che ci tiene in piedi, anche quando tutto sembra crollare. È come un sorriso inaspettato in un momento di dolore: semplice, ma capace di trasformare il peso di una giornata.

𝐌𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐢, 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞. Non è un sentimento passeggero, né un’illusione. È concreta, reale, perché nasce da una certezza: 𝐃𝐢𝐨 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐧 𝐧𝐨𝐢. È sapere che, anche nella notte più buia, c’è una promessa che non verrà mai meno.

𝐒𝐩𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐨̀, 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨. È scegliere di fidarsi, anche quando sembra che non ci sia più nulla a cui aggrapparsi. È guardare la Croce e riconoscere che dietro ogni dolore c’è una resurrezione. È come accendere una candela nel buio: non cambia tutto, ma inizia a illuminare il cammino.

Ecco perché la speranza non è solo qualcosa che aspettiamo: 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚, 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨. Chi sceglie di sperare illumina il proprio cammino e accende una luce che si diffonde anche intorno a sé.

𝐎𝐠𝐠𝐢, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐢𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞. 𝐄̀ 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐫𝐞.

Giorgio La Marca