๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐
"๐ซ๐๐'๐ฬ ๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐?" urlava Marta nell'ufficio. "๐ถ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐!" ๐๐๐ซ๐ญ๐ ๐๐ซ๐ ๐๐ฎ๐ซ๐ข๐จ๐ฌ๐. L'ufficio era affollato, con decine di dipendenti e utenti che passavano di continuo. Chiunque poteva avvicinarsi alla sua scrivania e prendere una penna, o forse qualcosa di piรน.
Le penne costavano pochi centesimi, ma il fatto che sparissero ogni giorno ๐ฅ๐ ๐๐๐๐๐ฏ๐ ๐ข๐ฆ๐ฉ๐๐ณ๐ณ๐ข๐ซ๐. Ogni volta che si lamentava, qualcuno le offriva una penna in prestito, ma per Marta non era abbastanza. Non voleva quelle degli altri, voleva le sue.
Decisa a risolvere il mistero, ๐ข๐ง๐ข๐ณ๐ข๐จฬ ๐ ๐ข๐ง๐ฏ๐๐ฌ๐ญ๐ข๐ ๐๐ซ๐. Guardava ogni collega con sospetto, ๐๐ฎ๐๐ข๐ญ๐๐ง๐๐จ ๐๐ข ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ข. Milena, con la sua aria da santarellina, era certamente colpevole. "๐ช๐๐๐๐๐ฬ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐", rifletteva Marta. Vittorio? "๐ซ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐...". Ogni giorno vedeva in chiunque un potenziale ladro. Il suo giudizio si faceva sempre piรน spietato, e ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ ๐ซ๐๐๐๐ข๐ ๐๐ซ๐๐ฌ๐๐๐ฏ๐.
Arrivรฒ il momento di rinnovare l'ufficio e tutte le scrivanie furono sostituite. Marta era lรฌ, osservando gli operai mentre smontavano la sua. All'improvviso, uno di loro si chinรฒ e disse: "๐บ๐๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐?"
Marta si abbassรฒ e ๐ง๐จ๐ง ๐๐ซ๐๐๐๐ฏ๐ ๐๐ข ๐ฌ๐ฎ๐จ๐ข ๐จ๐๐๐ก๐ข: lรฌ, in fondo al cassetto, c'erano tutte le sue penne. "๐ฎ๐๐๐๐ ๐", disse l'operaio, "๐๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ฬ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ฬ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐ฬ ๐๐๐๐๐. ๐ณ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐!" Marta rimase senza parole. Aveva giudicato ingiustamente tutti i suoi colleghi, alimentando una rabbia che si era rivelata infondata.
Raccolse le penne e, senza pensarci due volte, le gettรฒ nella spazzatura. ๐ ๐ข๐ง๐๐ฅ๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐ข๐ฅ ๐ฆ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ซ๐จ ๐๐ซ๐ ๐ซ๐ข๐ฌ๐จ๐ฅ๐ญ๐จ, ๐ฆ๐ ๐ฅ๐ ๐ฅ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐๐ฉ๐ฉ๐ซ๐๐ฌ๐ ๐ฌ๐๐ซ๐๐๐๐๐ซ๐จ ๐๐ฎ๐ซ๐๐ญ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ญ๐จ ๐ฉ๐ข๐ฎฬ ๐ญ๐๐ฆ๐ฉ๐จ.
Giorgio La Marca