𝑳𝙪𝒄𝙖 𝙚𝒓𝙖 𝙪𝒏 𝒈𝙞𝒐𝙫𝒂𝙣𝒆 𝒊𝙢𝒑𝙧𝒆𝙣𝒅𝙞𝒕𝙤𝒓𝙚 𝙢𝒐𝙡𝒕𝙤 𝙖𝒎𝙗𝒊𝙯𝒊𝙤𝒔𝙤. Aveva una piccola azienda di software e 𝒔𝙤𝒈𝙣𝒂𝙫𝒂 𝒅𝙞 𝙙𝒊𝙫𝒆𝙣𝒕𝙖𝒓𝙚 𝙧𝒊𝙘𝒄𝙤 𝙚 𝙛𝒂𝙢𝒐𝙨𝒐. Lavorava giorno e notte, stringeva accordi, cercava investitori e non si fermava mai. Il suo obiettivo era chiaro: voleva diventare uno dei nomi più importanti nel mondo della tecnologia. 𝙀 𝙘𝒊 𝒔𝙩𝒂𝙫𝒂 𝒓𝙞𝒖𝙨𝒄𝙚𝒏𝙙𝒐.

La sua azienda crebbe rapidamente. Presto iniziò ad accumulare ricchezza e riconoscimenti. Aveva una casa enorme, guidava una macchina di lusso e la sua agenda era piena di incontri con persone influenti. Ma, nonostante tutto il successo, Luca non si sentiva soddisfatto. 𝑶𝙜𝒏𝙞 𝙫𝒐𝙡𝒕𝙖 𝙘𝒉𝙚 𝙧𝒂𝙜𝒈𝙞𝒖𝙣𝒈𝙚𝒗𝙖 𝙪𝒏 𝒐𝙗𝒊𝙚𝒕𝙩𝒊𝙫𝒐, 𝙣𝒆 𝒔𝙥𝒖𝙣𝒕𝙖𝒗𝙖 𝙨𝒖𝙗𝒊𝙩𝒐 𝒖𝙣 𝙖𝒍𝙩𝒓𝙤 𝙙𝒂 𝒊𝙣𝒔𝙚𝒈𝙪𝒊𝙧𝒆, e il senso di appagamento sembrava sempre sfuggirgli di mano.

Un giorno, durante una pausa pranzo, Luca decise di uscire dall'ufficio e fare una passeggiata in un parco vicino. Seduto su una panchina 𝒄’𝒆𝙧𝒂 𝒖𝙣 𝙖𝒏𝙯𝒊𝙖𝒏𝙤 𝙨𝒊𝙜𝒏𝙤𝒓𝙚 𝙘𝒉𝙚 𝙜𝒖𝙖𝒓𝙙𝒂𝙫𝒂 𝒊𝙡 𝙘𝒊𝙚𝒍𝙤, 𝒄𝙤𝒏 𝒖𝙣’𝙚𝒔𝙥𝒓𝙚𝒔𝙨𝒊𝙤𝒏𝙚 𝙙𝒊 𝒑𝙖𝒄𝙚 𝙘𝒉𝙚 𝙘𝒐𝙡𝒑𝙞̀ 𝙇𝒖𝙘𝒂. Era un'immagine insolita in mezzo alla frenesia della città.

Per qualche motivo, Luca si sedette accanto a lui. "𝗟𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗾𝘂𝗶𝗹𝗹𝗼," disse Luca. "𝗤𝘂𝗮𝗹 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼?"

L'anziano sorrise. "𝗡𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼, 𝗺𝗮 𝗵𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲."

Luca, sorpreso, guardò il vecchio con i suoi abiti modesti. "𝗘 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲?"

"𝗡𝗼𝗻 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼," rispose l'anziano. "𝗨𝗻 𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗰𝘂𝗶 𝗱𝗼𝗿𝗺𝗶𝗿𝗲, 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗶𝗯𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗺𝗼. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗼."

"𝗠𝗮 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲?" chiese Luca, incapace di capire.

L'anziano scosse la testa. "𝗟𝗮 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝘂𝗼𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘁𝗿𝗼𝗳𝗲𝗶. 𝗣𝗶𝘂̀ 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗶 𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗹𝗮 𝗮𝗰𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗼 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘁𝗶 𝘀𝗳𝘂𝗴𝗴𝗶𝗿𝗮̀. 𝗘̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗹'𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶. 𝗣𝗶𝘂̀ 𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗶, 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗰𝗶𝘃𝗼𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗮."

Luca rimase in silenzio. Per anni aveva pensato che il successo e la felicità fossero la stessa cosa, eppure, più otteneva successo, più si sentiva vuoto.

L’anziano continuò: "𝗔 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲, 𝗱𝗲𝘃𝗶 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗼𝗹𝗲𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝗵𝗮𝗶 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼. 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝘂̀, 𝗺𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝘃𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲."

Dopo quella conversazione, 𝙇𝒖𝙘𝒂 𝒊𝙣𝒊𝙯𝒊𝙤̀ 𝙖 𝙜𝒖𝙖𝒓𝙙𝒂𝙧𝒆 𝒍𝙖 𝙨𝒖𝙖 𝙫𝒊𝙩𝒂 𝒄𝙤𝒏 𝒐𝙘𝒄𝙝𝒊 𝒅𝙞𝒗𝙚𝒓𝙨𝒊. Ridusse le ore di lavoro, cercò di passare più tempo con la sua famiglia e si dedicò a progetti che avevano un impatto positivo sugli altri, invece di concentrarsi solo sui profitti. Non abbandonò del tutto i suoi sogni imprenditoriali, ma cambiò il modo in cui li perseguiva.

𝘾𝒐𝙡 𝙩𝒆𝙢𝒑𝙤, 𝒔𝙞 𝙧𝒆𝙨𝒆 𝒄𝙤𝒏𝙩𝒐 𝒄𝙝𝒆 𝒍𝙖 𝙫𝒆𝙧𝒂 𝒓𝙞𝒄𝙘𝒉𝙚𝒛𝙯𝒂 𝒏𝙤𝒏 𝒆𝙧𝒂 𝒒𝙪𝒆𝙡𝒍𝙖 𝙘𝒉𝙚 𝙥𝒐𝙩𝒆𝙫𝒂 𝒎𝙚𝒕𝙩𝒆𝙧𝒆 𝒊𝙣 𝙗𝒂𝙣𝒄𝙖, 𝒎𝙖 𝙦𝒖𝙚𝒍𝙡𝒂 𝒄𝙝𝒆 𝒄𝙤𝒍𝙩𝒊𝙫𝒂𝙫𝒂 𝒅𝙚𝒏𝙩𝒓𝙤 𝙙𝒊 𝒔𝙚́. 𝑬, 𝙛𝒊𝙣𝒂𝙡𝒎𝙚𝒏𝙩𝒆, 𝙨𝒊 𝒔𝙚𝒏𝙩𝒊̀ 𝒊𝙣 𝙥𝒂𝙘𝒆.

𝗣𝗘𝗥 𝗥𝗜𝗙𝗟𝗘𝗧𝗧𝗘𝗥𝗖𝗜 𝗦𝗨...

Spesso ci concentriamo così tanto sul successo e sui beni materiali, credendo che siano la chiave della felicità, da dimenticare ciò che conta davvero. Ma forse la vera felicità non si trova nell'avere sempre di più, bensì nel saper apprezzare quello che già abbiamo e nel trovare pace nelle piccole cose della vita.

Quando impariamo a liberare il cuore da ciò che ci appesantisce, scopriremo che la vera ricchezza non è fuori di noi, ma dentro di noi.

Giorgio La Marca