Un mattino, durante una tranquilla lezione, Maria alzò la mano e pose al Maestro Teo una domanda che si rifletteva nei suoi occhi preoccupati: "Maestro Teo, perché alcune persone si sentono così sole, anche quando sono circondate da tante altre?".
"Grazie per questa domanda" rispose il Maestro Teo. "La solitudine è una sfida che molti affrontano, e può assumere molte forme".
Il Maestro Teo raccontò una storia.
"Un giorno, in un piccolo palazzo, c'era un'anziana donna, la signora Rosa. Viveva da sola e il suo cuore era pesante di solitudine. La sua casa era colma di ricordi, ma la mancanza di compagnia rendeva le giornate grigie. Antonio, un bambino che viveva nello stesso palazzo, si accorse della solitudine della donna. Un giorno decise di suonare il suo campanello e offrirle un sorriso. Quel gesto semplice cambiò il mondo della signora Rosa. Non si sentiva più sola".
"La gentilezza di Antonio si diffuse tra gli altri bambini del palazzo. Presto, più persone iniziarono a prendersi cura degli anziani che vivevano da soli. Capirono che, anche se siamo circondati da molti, la solitudine può nascondersi dietro molte porte".
Il Maestro Teo face una pausa fissando gli sguardi degli alunni.
"La solitudine non riguarda solo le persone anziane. A volte, anche tra la folla, qualcuno può sentirsi solo per le battaglie che affronta dentro di sé. Ecco perché è così importante imparare a essere gentili fin da giovani".
Il Maestro Teo concluse così la lezione:
"Ragazzi, voi siete come piccole stelle che possono illuminare la vita di chi si sente solo. Partiamo da qui, dai cuori aperti dei bambini, per costruire un mondo in cui nessuno si senta invisibile. Combattiamo insieme la solitudine con l'arma più potente: l'amore e l'attenzione per gli altri."
Alla fine della lezione, gli alunni, ispirati dal racconto del Maestro Teo, promisero di essere sempre attenti e gentili verso tutti.
Giorgio La Marca