Introduzione a cura del Maestro Teo
Benvenuti nelle Salicelle, il quartiere dove la magia prende vita attraverso gli occhi dei bambini, i veri custodi della speranza e dell'immaginazione. Attraverso il laboratorio di scrittura creativa, questi giovani hanno dato vita a visioni straordinarie di un quartiere trasformato, un luogo dove i sogni diventano la realtà.
La sfida lanciata era chiara: "Cosa faresti con la tua bacchetta magica per rendere diverse le Salicelle?". E così è iniziato un viaggio fantastico attraverso le menti dei bambini, ognuno portando il proprio contributo unico alla tavolozza di desideri e speranze.
Le Salicelle, un tempo solo un quartiere nella realtà, sono diventate un mondo incantato, plasmato dai bambini con la loro immaginazione libera e incontenibile. Le aiuole sono diventate giardini magici, le panchine testimoni di storie uniche, e le strade, dipinte con i colori della diversità, hanno accolto una nuova vitalità.
I bambini hanno sognato di trasformare la Chiesa in una ruota panoramica, con don Ciro che celebra le Messe da una delle cabine colorate. Le rotonde sono diventate giostrine con cavalli, e una piscina estiva ha portato un'ondata di freschezza e gioia al quartiere.
Ma la vera magia è emersa nei dettagli, nei piccoli gesti di solidarietà e amore che hanno plasmato il cuore delle Salicelle. Un Centro Accogliente per i bambini senza famiglia è diventato il simbolo di un rifugio, un luogo di apprendimento, amore e condivisione.
Ho avuto il privilegio di essere testimone di questo straordinario viaggio, ha letto le parole scritte dai bambini con ammirazione e gioia. Ha incoraggiato non solo a sognare, ma anche a lavorare sodo per rendere realtà quei sogni, trasformando le Salicelle in un luogo di meraviglia e inclusione.
Con la magia della loro immaginazione, i bambini si sono mossi verso il futuro, pronti a costruire il quartiere dei loro sogni, un luogo dove la speranza e l'immaginazione sono i veri architetti di un domani luminoso.
E allora… benvenuti nelle Salicelle, il quartiere dei sogni, dove ogni desiderio è un mattone nel costruire un mondo migliore.
Buona lettura,
Maestro Teo
Il racconto
Era un giorno speciale nelle Salicelle, quel quartiere dove i bambini, armati della loro immaginazione e di una bacchetta magica virtuale, avevano il compito di trasformare la realtà che li circondava.
Il maestro Teo aveva lanciato loro una sfida:
“Cosa faresti con la tua bacchetta magica per rendere diverse le Salicelle?”.
Il risultato fu un turbinio di idee e desideri, un vero e proprio miscuglio di speranze che i bambini plasmarono con entusiasmo e creatività.
Le Salicelle, quei luoghi che avevano visto crescere generazioni, erano pronte a un cambio radicale. La bacchetta magica avrebbe dovuto affrontare diverse sfide.
Prima di tutto, le aiuole: i bambini volevano un quartiere pulito, colorato da fiori e alberi da frutta, un luogo dove la natura potesse crescere insieme alla comunità.
Poi vennero le panchine, sparpagliate come testimoni di storie condivise, luoghi accoglienti dove le persone potessero sedersi e godere del tempo insieme, spensieratamente.
La tranquillità e la spensieratezza erano desideri chiari, un quartiere senza violenza, solo risate che risuonano nell'aria, perché chi urla non è felice, e la vera felicità si trova in chi ride e sorride.
I bambini immaginarono un quartiere sereno, dove la gioia e la condivisione cancellavano grida e tensioni. Un luogo dove i palazzi erano colorati, le strade avevano nomi che raccontavano storie uniche, un quartiere vivace e variegato che celebrava la diversità.
E poi, il sogno più audace: trasformare le Salicelle in un grande parco giochi, il "Parco Giochi Salicelle". Una ruota panoramica al posto della Chiesa dove don Ciro celebrava le sue Messe da una delle cabine colorate, carillon con cavalli ad ogni rotonda, un luogo senza differenze, aperto a tutti i bambini.
Ma la bacchetta magica non si fermò qui. I bambini sognarono una piscina per tutti, un'oasi di rinfresco in estate, aperta a chiunque volesse divertirsi e godersi il caldo, un luogo di gioia e freschezza.
Infine, il Centro Accogliente per i bambini senza famiglia. Un luogo con scuola, amore, stanze per dormire e una grande tavola per mangiare e divertirsi insieme, un rifugio per chi ne aveva bisogno.
Il maestro Teo, ascoltando il racconto, lesse ad alta voce le parole scritte dai bambini, congratulandosi per il loro straordinario lavoro. Li esortò a sognare, ma anche a studiare e lavorare duro per rendere realtà quei sogni.
Con le parole del maestro Teo nell'aria, i bambini annuirono con determinazione, pronti a mettersi all'opera. Avevano la consapevolezza che la magia più potente risiedeva nelle loro azioni collettive. Con la speranza nel cuore, si incamminarono verso il futuro, pronti a costruire il quartiere dei loro sogni insieme.
Le Salicelle, un giorno, sarebbero diventate il rifugio di tutti, un luogo in cui la magia della trasformazione aveva inizio.
I bambini e le bambine del laboratorio