Introduzione a cura del Maestro Teo
In un periodo di incertezza e nostalgia, Vincenzo si trova ad affrontare un bivio nella sua vita. L'invito a partecipare all'oratorio della chiesa diventa la chiave per aprire una porta verso un mondo inaspettato. Inizialmente riluttante, Vincenzo si immerge in un ambiente di bambini vivaci e ragazzi solidali, scoprendo che l'amore genuino e la semplicità possono svelare il vero cammino della fede. La sua testimonianza rivela il potere trasformativo degli incontri all'oratorio, dove la ricchezza non sta solo nel dare, ma nell'essere arricchiti da gesti sinceri e cuori genuini. Questa è la storia di Vincenzo, un viaggio che va oltre le parole complesse, aprendo la strada a una fede vissuta con autenticità.
Buona lettura,
Maestro Teo
Il racconto
Mi chiamo Vincenzo e voglio raccontarti la mia storia.
Ero in un periodo buio della mia vita, pieno di nostalgia e incertezze. Non sapevo davvero cosa fare o dove andare. Fu in quel momento che ricevetti due inviti: il primo era quello di pranzare con tutti gli animatori e l'altro era quello di frequentare la chiesa e ad aiutare nell'oratorio.
Inizialmente, la mia reazione fu un "Uffa!" interiore, ma grazie anche a mia madre decisi di dare una possibilità a questa nuova opportunità. Ho sempre pensato che non bisogna avere rimpianti nella vita, quindi mi presentai a quel primo incontro, consapevole che potesse essere sia il primo che l'ultimo.
Entrare in un luogo pieno di bambini urlanti non era proprio il mio sogno, e temevo di essere coinvolto in situazioni spiacevoli se qualcuno si fosse fatto male, oppure in un impegno più grande di me dal quale avrei avuto paura ad uscirne. Ma già dall'inizio fui sorpreso: l'ambiente era accogliente e familiare, con ragazzi della mia età e anche più piccoli che si divertivano e si prendevano cura dei bambini. Mi sentii subito parte di quella squadra.
Dopo quel primo incontro, le bambine mi abbracciarono e mi invitarono al prossimo. Da quel giorno, non ho più saltato un incontro. Ciò che pensavo fosse un impegno diventò presto una parte essenziale della mia vita. Mi resi conto che, invece di dare il mio tempo, ero io ad essere arricchito dai bambini, incontro dopo incontro.
Ciò che percepisco dal gruppo è un grande volermi bene e non mancano nomignoli affettuosi come: sirena/Ariel/ rosso o Vincenzone. Il mio rapporto con loro può essere considerato come un rapporto sano dove non manca rispetto, siamo sempre pronti ad aiutarci e supportarci anche al di fuori della parrocchia, anche per un piccolissimo consiglio. Ci vogliamo molto bene e quando c'è n’è bisogno siamo pronti a correggere gli sbagli altrui, cosa che considero importante per un rapporto sano e duraturo.
Se qualcuno dovesse chiedermi dove ho incontrato Dio, di sicuro risponderei in questo modo:
"Vedo Dio negli occhi dei bambini, nei loro sorrisi, nei loro abbracci e nella loro ingenuità. Penso che per testimoniare la mia fede, non debba usare parole complesse, ma essere semplicemente come loro: sincero e genuino".
Così, grazie agli incontri all'oratorio, ho imparato che la vera testimonianza della fede risiede nella semplicità e nell'amore genuino, e che spesso sono i bambini stessi a mostrarci il cammino.
Questa è la mia storia, e sono grato per ogni momento trascorso con loro, perché mi hanno insegnato molto più di quanto potessi immaginare.
Vincenzo